La fiera a Milano unisce franchisor, franchisee e retailer

Il salon del franchising di Milano.

Si è conclusa la 37ª edizione del Salone del Salone del Franchising di Milano, manifestazione di riferimento per chi cerca affiliati e chi valuta format, reti e proposte di affiliazione.


Franchising come saperne di più? C’è un’occasione fisica per incontrare franchisor, recruiter, affiliati già attivi, franchisee multiunit e multibrand: la fiera specializzata. 

In Italia, la più longeva e consolidata è il Salone del Franchising di Milano. La 37ª edizione si è tenuta dal 26 al 28 settembre, presso l’Allianz MiCo, a Fiera Milano City, area storica delle fiere cittadine, rinnovata da architetture contemporanee. 

Il salone del franchising di Milano

Il Salone è cambiato nel tempo. Partito per dare alle insegne spazi “show” per comunicare l’immagine dei punti vendita, oggi conserva questa sua prima vocazione ma potenzia gli spazi multibrand e di rappresentanza, come quelli dedicati alle associazioni di categoria, Assofranchising, Confimprese e Fif federazione italiana franchising. In altri stand, allestitori, arredatori e aziende offrono servizi ai franchisor. Presenti anche i media di settore, carta e digitali, e le aziende di consulenza e formazione. Poi, l’arena e gli “studi” dove si sono tenuti conferenze, eventi e workshop. 

Un cambiamento importante, in atto da alcune edizioni, è l’allargamento a tutto il settore retail, Gdo compresa. La Grande Distribuzione Organizzata ricorre a formule di partnership per avviare punti vendita. E condivide con le reti in franchising molte location, in particolare centri commerciali, dove supermercato e negozi rispondono in modo complementare alle esigenze dei clienti.

Al Salone hanno partecipato oltre 130 espositori. Lo spazio era suddiviso in aree merceologiche, riservate a insegne affini. Tra le catene della Gdo presenti, Eurospin, Coop Lombardia, Crai Secom e Migross. Vivace il food&beverage, tra fast food, caffetterie, pizzerie, bar e gelaterie. Tra le insegne: Mc Donald’s, Old Wild West, Tosca, Doppio Malto, LaYogurteria, Löwengrube, 12Oz e la Bottega del Caffé.

Un comparto “in salute” è quello della cura alla persona (es: L’Erbolario) e del fitness (Es: Anytime Fitness). «Non crescono più solo le catene legate all’estetica, ma anche quelle che si occupano delle cure mediche, dopo il boom di quelle dentali, in decrescita» osserva Luca Fumagalli, co-founder Affilya & senior franchise consultant. «Il settore fitness e palestre è vivace, vede una rivoluzione in atto. C’è spazio per la riconversione in franchising di attività ancora artigianali». Sempre presente il fashion e il commercio specializzato. «Da segnalare il settore servizi alla persona e alla casa, con presenze “fresche”, come l’amministrazione condominiale. Ma c’è ancora molto da fare, per avvicinarsi ai franchising del mondo anglosassone, più professionali e meno legati all’iniziativa del singolo imprenditore» segnala l’esperto di Affilya.

Il salone ha riservato più spazio agli incontri di business, nell’area Lounge. Nell’Area Consulenza si potevano prenotare incontri con una società di consulenza per pianificare lo sviluppo del business.

Il Media Village ospitava desk per la stampa specializzata, meno adatti, rispetto a stand singoli, alla gestione di contatti e trattative. Un’app, sviluppata per consentire alle catene di presentarsi e organizzare appuntamenti durante il salone, permetterà di mantenere connessioni post fiera. 

Il salone del franchising di Milano

Più di 60 relatori hanno trattato temi utili ad aspiranti affiliati, neo operatori e reti in fase di crescita. Argomenti aggreganti: la gestione strategica e i trend di sviluppo del business. Si è parlato di sostenibilità, aspetti finanziari, internazionalizzazione, scelta immobiliare e performance, approccio omnicanale, customer experience personalizzata…

Luiss Business School, Educational Partner del Salone Franchising, ha lanciato un nuovo corso per franchisor e franchisee: l’Executive Programme in Franchising Management. 

Oltre ad Assofranchising, Confimprese e Federfranchising, sono stati presenti CNCC, il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, e UBRI, l’Unione dei Brand della Ristorazione Italiana, settore vitale e vocato allo sviluppo oltre confine. Il salone collabora con Franchise Expo Paris, condividendo e moltiplicando contatti specializzati, ed entra a far parte di una community tra franchisor europei. Ma, secondo Fumagalli, la presenza di brand internazionali è stata scarsa. «Purtroppo il franchising italiano sembra un po’ scollegato dalle dinamiche internazionali. Poche le aziende straniere che insistono su mercato italiano e che ritengono il Salone l’occasione adatta per proporsi. Scarsi anche i visitatori stranieri. C’erano McDonald’s e Triumph, ma i brand importanti sono pochi. Ci sono spazi di crescita».

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